Lunga vita a chi è stato dichiarato morto!

Malgrado l'inarrestabile marcia trionfale di PC e Mac, soprattutto nel campo musicale molti utenti Atari sono rimasti fedeli alla loro piattaforma fino ad oggi. Non si deve dimenticare che in Europa l'Atari è stato, per molto tempo, il calcolatore musicale per eccellenza. A farlo diventare tale hanno sicuramente contribuito solo il prezzo moderato e l'interfaccia MIDI integrata, ma anche due programmi di sequencing che ancora oggi vengono utilizzati intensamente: "Cubase" e "Notator/Creator".

Grazie alla notevole diffusione dell'Atari, esistono inoltre molti programmi di editing e sound manager accessibili e potenti per tutti i sintetizzatori più diffusi. La situazione cambia nel campo dei programmi di sample editor/sound processing, dove la scelta è stata sempre piuttosto ristretta.

Oltre a soluzioni "isolate" per singoli modelli di campionatori, si è diffuso soprattutto il programma universale "Avalon" della Steinberg, capace di operare con diversi tipi di campionatori (grazie a vari tipi di appositi adeguamenti). Oramai, il programma è un pò invecchiato e non viene più aggiornato dall'azienda.

Vento nuovo è arrivato dalla città svedese di Goteborg: la crew di programmatori raggruppata intorno a Peter Segerdahl presenta con Zero-X un programma su piattaforma Atari che offre tutta una serie di caratteristiche utili e finora sconosciute.

 

INSTALLAZIONE

La fornitura del programma include un manuale in lingua inglese, ricco di informazioni, un dischetto con il software e una protezione copia hardware (chiave o dongle) per la porta ROM dell'Atari. L'installazione vera e propria può essere effettuata con facilità.

La doppia cliccata su INSTALL.PRG consente di lanciare il programma d'installazione, che chiede all'utente di immettere il suo nome e il numero di serie del programma. Dopo aver fatto questo, il programma scrive un file chiamato KEY.DAT su disco fisso. Ad ogni lancio del programma, quest'ultimo analizza sia il file che la chiave di protezione.

Zero-x può girare su quasi tutti i computer Atari, ma dovete disporre chiaramente di una memoria RAM abbastanza ampia per poter caricare i dati relativi ai suoni dei campionatori moderni.

I requisiti minimi riguardano un normale Atari ST con 1 MB di RAM. Se utilizzate un STe, potete godere del vantaggio di udire provvisoriamente i campioni elaborati attraverso gli altoparlanti monitor. Se possedete invece un Atari TT o addirittura un FALCON, il processore più veloce vi permette di ottenere notevoli vantaggi di velocità nell'editing dei campioni.

Inoltre, questi modelli dispongono di un interfaccia SCSI per effettuare un trasferimento veloce dei dati relativi ai suoni dal e al campionatore. Con l'STe è consigliabile prevedere l'acquisto di un adattatore ACSI-to-SCSI(p.es Traslator II o " The Link 96"), che può anche essere utilizzato per collegare i drives CD-ROM oppure i dischi fissi esterni. Se non possedete un simile adattatore e disponete solo un ST, dovete accontentarvi del MIDI sample dump standard (SDS), con la quale i dati relativi ai suoni vengono trasferiti in successione seriale attraverso il cavo MIDI: evidentemente, una mole considerevole di dati può richiedere molto tempo ed indurvi a un buon caffè...

A proposito della velocità: il sistema operativo grafico dell'Atari (GEM) non è certo diventato famoso per una ricostruzione veloce delle schermate!. Se è possibile, per l'uso di Zero-X ( e di altri programmi per Atari) vale la pena adottare un acceleratore software come NVDI. Gli utenti che utilizzano questi programmi per la prima volta si stupiscono sempre di vedere quanto diventano più veloci i loro calcolatori.

La risoluzione dello schermo necessaria per Zero-X riguarda almeno il cosidetto modo high (640 x 400), come per esempio quello noto dal diffuso monitor SM 124.

CAMPIONATORE

Zero-X supporta il MIDI sample dump per i seguenti apparecchi: -Akai:S-1000 e modelli successivi

 

Con gli apparecchi seguenti è possibile effettuare il dump via ACSI/SCSI:

 

A partire dal numero di versione 1.9 è possibile leggere, direttamente dal drive dell'Atari, dischetti contenenti campioni nel formato Akai. Vengono supportati tutti i formati a partire dall'Akai S-900.

Per le prove ci è stato messo a disposizione Zero-X nella versione beta 1.9. Il computer da noi utilizzato è stato un Mega STe con 4 MB di kmemoria RAM ed NVDI installato. Ci sono stati messi a disposizione i campionatori E-mu Emax II e Akai S-1000.

 

INTERFACCIA

Dopo aver lanciato il programma, la parte superiore dello schermo visualizza la tipica barra di menu GEM, mentre al centro dello schermo risalta il logo dello Zero-X.

Troviamo le seguenti opzioni di menu:

- Zero-X: l'obbligatoria finestra di visualizzazione delle informazioni relative al numero di versione, ai dati utente, alla memoria RAM, etc.

- File: come già dice il nome, questo è il menu relativo a tutti i procedimenti di memorizzazione e caricamento dei dati. Da qui potete anche raggiungere le funzioni di conversione per vari formati di memorizzazione.

- Edit: il menu per le operazioni di blocco (cut, copy, paste,etc.).

- Window: i parametri relativi alla rappresentazione su schermo.

- DSP : questo menu vi consente di calcolare diversi effetti da includere nel campionatore originale.

-Split: una nuova caratteristica, almeno per la piattaforma Atari.

Si tratta della possibilità di suddividere un drum loop in singoli "spezzoni" e di generare un corrispondente standard MIDI file (SMF). In questa maniera, potete stabilire comodamente, dal sequencer, la velocità di un drum loop (che dopo l'elaborazione è composto da frammenti) e ri-arrangiare i singoli elementi che compongono il loop. Inoltre, qui trovate una funzione estremamente utile che visualizza la velocità di un drum loop audio in battiti al minuto (BPM).

- Play: il modo di riproduzione (campione intero, blocco demarcato) e la frequenza di riproduzione.

General: impostazioni generali del programma come auto save, SCSI ID dei dispositivi collegati, etc. Le impostazioni definite dall'utente possono essere memorizzate in un file e sono dunque disponibili direttamente al lancio del programma. Ovviamente, sarebbe scomodo se tutte le funzioni del programma dovessero essere attivate dalla barra di menu. Per questa ragione, quasi tutte le opzioni possono anche essere attivate mediante comandi abbreviati da tastiera (shortcuts), che consentono all'utente di lavorare molto velocemente. Inoltre, sotto la barra menu, trovate un'area dello schermo nella quale le funzioni più importanti sono riportate sotto forma di piccole icone; l'aspetto è simile a quello già noto dai programmi PC sotto Windows.

La rappresentazione dei campioni viene svolta con grafici relativi alle forme d'onda. Se desiderate tagliare i campioni con precisione, potete effettuare uno zoom del grafico (sono disponibili diverse gradazioni). La risoluzione massima corrispondente ad un sample. Il mouse consente di definire determinate aree del campione come blocco, che per ragioni di chiarezza viene visualizzato con rappresentazione invertita. Di solito, un blocco costituisce il punto di partenza per le elaborazioni del campione.

Sulla parte inferiore della finestra del display trovate la scroll bar conforme al GEM, grazie alla quale muoversi attraverso i campioni troppo "lunghi" per essere rappresentati su un' unica schermata.

 

CARICARE, MEMORIZZARE & CONVERTIRE

Zero-X supporta, per il caricamento e la memorizzazione, non solo i campionatori sopra citati, ma anche altri formati audio come quelli utilizzati su altre piattaforme: AIFF (Mac, Cubase Audio, Silicon Graphics), WAVE (Windows PC), SD (Sound Designer, Avalon), DAME, AVR, DVS e RAW ( dati 'grezzi' del campione senza header). Oltre all'elaborazione dei suoni per l'uso sull'Atari stesso, si ha ovviamente anche la possibilità di trasferire per vie digitali i files WAVE dal CD di campionamento nel proprio campionatore.

Tutti i formati possono essere convertiti a piacere. Interessante è anche la possibilita' di lavorare con files che supportano l'entità della memoria di lavoro dell'Atari stesso. Per fare questo, il file viene caricato "pezzo per pezzo" per essere elaborato e poi memorizzato sulla partizione destinataria del disco fisso. Tale procedimento prosegue fino a quando l'intero campione è stato convertito. Il campione originale rimane intatto. Se dovete convertire molti campioni, "all files" consente di elaborare tutti i files di una directory.

Nel trasferimento di dati via MIDI da e al campionatore, Zero-X supporta eclusivamente il cosidetto "closed loop dump", vale a dire che dovete collegare direttamente il MIDI in e il MIDI out del campionatore e dell'Atari. Potete richiedere al campionatore di inviare vari dati relativi ai suoni immettendo i numeri dei campioni all'interno di Zero-X. Essi vengono depositati automaticamente sul disco fisso dell'Atari come file AVR, dato che il programma è in grado di mantenere un solo campione sulla finestra di elaborazione. Contrariamente alla trasmissione via MIDI, il trasferimento dati via SCSI è decisamente più veloce (fino a 200 volte rispetto allo SDS) ed è quasi obbligatorio per il lavoro professionale (come ben sapete, il tempo è denaro!). Con "check SCSI", Zero-X è in grado di individuare automaticamente il numero dell' unità SCSI collegata. Come d'abitudine, dovete stare attenti che ogni dispositivo SCSI abbia un numero diverso e che l'ultimo elemento della catena sia terminato.

 

FUNZIONI DI ELABORAZIONE

Zero-X offre una serie di interessanti possibilità di elaborazioni, che superano il semplice taglio dei campioni. Ovviamente, trovate anche le normali funzioni di taglio che, grazie alla rappresentazione grafica delle forme d'onda, sono decisamente più confortevoli delle funzioni numeriche di molti campionatori. Potete per esempio demarcare comodamente dei blocchi con il mouse e tagliare tutto ciò che si trova al di fuori delle aree definite. E' molto utile poter effettuare una demarcazione grossolana del campione nel modo overview (rappresentazione del campione sullo schermo) per poi individuare, adottando una gradazione più accurata dello zooming, l'adeguata impostazione più dettagliata.

E' consigliabile disporre di un passaggio dallo zero (in inglese: zero crossing, per questo "Zero-X"!) all'interno della rappresentazione delle forme d'onda per ottenere dei passaggi esenti da rumori spiacevoli.

La cosa più facile per il riconoscimento di un passaggio simile è clicare sull'icona 1 : 1 e impostare direttamente la risoluzione massima. Con questa operazione, è facile riconoscere quanto spazio inutile si concede spesso al campione originale: essa permette di ridurre soprattutto i campioni di batteria allo stretto necessario, per riguadagnare della memoria preziosa.

Un'altra funzione interessante è la normalizzazione del campione ("optimize"), che decide il guadagno massimo possibile del campione individuandone prima il valore di picco. Così si riduce al minimo la soglia di sicurezza, necessaria in fase di registrazione del materiale, per conferire al campione un volume maggiore.

Se non volete ottenere il guadagno massimo del campione ma solo esaltare il volume di un determinato valore, potete farlo mediante CHANGE GAIN. Molto spesso, il campione è caratterizzato da un rumore prima dell'inizio del campione oppure nella fase di decadimento finale.

Zero-X offre diverse strategie per eliminare questo fattore di disturbo. Option 1 è un noise gate digitale che fa passare solo quei segnali che superano un determinato livello (valore di soglia, threshold) definito dall'utente (corrispondente agli analoghi dispositivi a 19"). Option 2 si chiama "smart cut" con la quale il campione "utile" viene definito come blocco. Non appena richiamate la funzione "smart cut", essa cancella tutto quello che si trova intorno al blocco e lascia intatto solo il suono vero e proprio. Tale funzione consente anche di isolare comodamente delle aree singole di un campione complessivamente più lungo.

Se il rumore alla fine di un campione è presente in modo spiacevole già durante la sua fase di decadimento finale, le funzioni appena descritte non sono particolarmente adatte. In questo caso, è più sensato programmare un fade (una dissolvenza) che decresca sulla fase di release del campione e attenui contemporaneamente il rumore.

I fade possono essere impostati con tre velocità (fast, normal, slow) e in entrambe le "direzioni" (in apertura=in e in chiusura=out); esse si ripercuotono sul blocco contraddistinto.

Una particolarità è data dai crossfade, che consentono di effettuare una dissolvenza incrociata fra due campioni diversi. Ma come: due campioni diversi? I lettori attenti hanno sicuramente già notato che finora abbiamo unicamente parlato di campioni singoli: in effetti, Zero-X è solo in grado di visualizzare un campione nella finestra di elaborazione. Il programma supporta comunque un clipboard e il campione rappresentato sullo schermo. Purtroppo, l'utente non può influire sulla durata dei crossfade.

Il clipboard supporta (come nei programmi di elaborazione testi) le funzioni CUT, COPY e PASTE; in questo caso, vengono depositati ovviamente dati relativi ai suoni e non dei testi. Nelle azioni di PASTE si può decidere se il frammento sonoro deve sostituire (overwrite) o completare (insert) il blocco demarcato sullo schermo.

Qual'è la "domanda da mille punti" che pone chi acquista un campionatore o almeno chi lavora nel settore pop, rock o dance? "Può effettuare la compressione/espansione temporale?". Bene: Zero-X conosce il time stretching.

Va però detto che il processore dell'Atari (semplice) rende questa operazione piuttosto lunga: per qusta ragione, i proprietari dei campionatori più recenti preferiranno sicuramente effettuare l'elaborazione sull'apparecchio stesso. Chi possiede un campionatore più vecchio, invece, gioirà sicuramente di questa funzione, anche perchè i risultati sono abbastanza buoni: basta scegliere un valore di stretching non troppo esagerato.

Ovviamente, il risultato dipende anche dalla configurazione del campione di partenza. Maggiore è la durata e più complesso è il materiale, più difficoltà riscontra l'algoritmo. Questo problema lo si rileva in ogni caso con tutti gli algoritmi di compressione/espansione temporale, e Zero-X non fa eccezione. Se disponete di materiale "carico" sulle basse frequenze, potete ottimizzare il procedimento selezionando l'opzione "bass".

I programmatori hanno già annunciato varie altre funzioni opzionali per le prossime versioni di Zero-X e un incremento della velocità nell'area dedicata alla compressione/espansione temporale.

Come se tutte queste possibilità non fossero ancora sufficienti, il software offre altre possibilità di elaborazione per i campioni. "Phase shift" e "Detune" trasformano i campioni mono in suoni stereo che possono subire un leggero scostamento reciproco dell'intonazione.

"Highpass filter" elimina le basse frequenze indesiderate.

"L-1 filter" calcola un interpolazione lineare fra due parti terminali di un blocco ed è in prima linea adatto per eliminare dal campione rumori di disturbo come "pop" e "clic" (vi consiglio di adottare la graduazione massima dello zooming).

"Delay" e "Reverse Delay" calcolano gli effetti di ritardo nel campione. Il tempo di ritardo può essere immesso in millisecondi o in beats per minute; l'effetto di ritardo può essere miscelato all'originale in modo continuo.

"Reverse" inverte il blocco selezionato.

"Swap channels" (inversione dei canali), "silence" (silenzio), "check peak" (controllo dei picchi) e "check distortion" (contollo della distorsione) si spiegano da soli.

Per le applicazioni multimediali, nelle quali la qualità audio non è essenziale, è interessante poter convertire la frequenza di campionamento in un altro formato (sample rate conversion).

 

MODO SPLIT

Una vera e propria innovazione per la piattaforma Atari viene offerta dai vari modi split di Zero-X.

Conoscete bene il punto di partenza: avete un brano con batteria programmata e desiderate "alleggerire" leggermente la natura statica del pattern ritmico con un drum loop. La radio trasmette quotidianamente degli esempi per questa tecnica di produzione: e Bernard Purdie (il batterista di James Brown, " vittima" prescelta per il campionamento della batteria) deve ormai essere un uomo ricco grazie ai diritti pagati per l'uso dei suoi groove. A prescindere dai problemi relativi ai diritti d'autore, una difficoltà la si riscontra nella costrizione di adeguare il playback MIDI alla velocità di riproduzione originale del loop di batteria campionato. In realtà, un'alternativa c'è ed è quella di sottoporre il loop a funzioni di compressione/espansione temporale: ma chi ha tempo da sprecare per eseguire dispendiose operazioni di calcolo solo per controllare velocemente se il loop si inserisce bene nel contesto?

Zero-X affronta il problema da un punto di vista diverso. Dopo che l'utente seleziona un'area di loop e attiva la funzione"calculate BPM", il programma calcola la velocità del loop con una precisione di tre posizioni dopo la virgola. L'opzione "drum split" taglia l'area selezionata in piccole unità che possono essere esportate sull'hard disk in qualsiasi formato di dati (con una numerazione crescente). Inoltre, "save MIDI file" consente di generare uno SMF per qualsiasi sequencer che rispecchia la posizione temporale dei singoli frammenti sonori precedentemente esportati. Dopo aver inviato al campionatori dati relativi ai suoni ed aver caricato il MIDI file nel sequencer, gli eventi MIDI attivano i frammenti sonori.

Ciò significa che potete manipolare comodamente,sul, sequencer stesso, la velocità del "loop" senza modificare l'intonazione e addirittura modificare la struttura del loop!

Zero-X offre un'altra funzione split. "Beat split" suddivide il campione su una griglia (grid) corrispondente alla velocità, la cui risoluzione (semiminima, croma, etc.) può essere stabilita dall'utente.

La suddivisione viene visualizzata sullo schermo con linee verticali che costituiscono un grande aiuto nell'elaborazione di campioni ritmici. Un'opzione interessante per gli effetti speciali è "create pattern". Qui, viene generato un effetto "on/off" mediante l'inserimento ritmico di passaggi di silenzio: si tratta di un effetto sonoro che riscontrerà simpatie soprattutto fra coloro che fanno musica techno. In tutti i modi split l'utente dispone di una lista di parametri mediante la quale definire l'operatività della funzione. Oltre alla sensibilità con la quale indurre l'algoritmo ad individuare i possibili punti di visione, qui potete anche stabilire l'unità di misura e il numero di misure sulle quali si deve estendere il campione. Se non vi dovessero piacere, i punti impostati dal programma possono essere spostati o cancellati. Inoltre, i punti split possono anche essere memorizzati in un apposito file per elaborarli ulteriormente in un momento successivo.

 

FUNZIONI DI LOOP

Nel paragrafo precedente abbiamo già parlato dettagliatamente dei loop di batteria. I loop sono necessari anche con i campioni tonali, che in questo caso riguardano l'"interno" del campione. Così, è possibile far continuare una nota tenendo premuto un tasto: ed evitare che essa venga riprodotta, come nei campioni "one shot", solo fino alla fase "hold" dell'inviluppo, esso è acusticamente meno evidente: infatti, in questa area contrariamente alla fase dell'attacco o del decadimento finale- si svolgono solo piccole modifiche della composizione spettrale del timbro. Nell'uso pratico, si riscontrano problemi nella ricerca dei punti adeguati per stabilire un loop simile. Da un lato, il livello della fine del loop e quello dell'inizio non devono essere troppo diversi, altrimenti i salti di livello vengono percepiti come un "crac" più che evidente non appena il loop viene riprodotto. Dall'altro lato, tali punti si dovrebbero trovare possibilmente su un passaggio dallo zero della forma d'onda. La ricerca manuale dei punti adatti richiede un bel pò di tempo. Zero-X cerca di alleviare un poco il lavoro all'utente sofferente e mette a disposione un apposito menu (loop control) con due meccanismi di ricerca automatica del loop.

"Auto loop" cerca molto velocemente un adeguato punto iniziale in relazione con la fine del loop stabilita dall'utente.

"Auto search" cerca invece non solo i punti iniziali ottimali, ma anche quelli finali: per questa ragione richiede, a seconda del tipo di processore del calcolatore, decisamente più tempo per farlo. Prima di adottare entrambe le funzioni, dovete demarcare un blocco all'interno del quale far svolgere la ricerca. Se non siete soddisfatti dei punti individuati, potete modificare i valori numerici delle posizioni. Per fare questo, Zero-X mette a disposizione due pulsanti (previsious/next) nel "loop control menu", che consentono di recarsi sul passaggio per lo zero successivo più vicino. Con alcune configurazioni del suono, potrebbe essere impossibile trovare dei punti ottimali del loop. In questo caso, potete risolvere la situazione manipolando il campione in maniera tale da ottenere un effetto acusticamente meno evidente del fastidioso "crac" . Lo si fa con "gate", che modifica la fase di decadimento del campione e la adegua meglio al punto iniziale del loop (equal power).

"X-fade" crea una dissolvenza tra la fine e l'inizio del loop. Il programma mette a disposinzione per il crossfade una durata minima, oppure un valore in percentuale defibile dall'utente. Per fortuna, i programmatori hanno pensato ad una funzione "di lista", con la quale l'area modificata può essere riprodotta direttamente dalla finestra loop control.

 

ASPETTI GENERALI

Dobbiamo ancora accennare ad un paio di aspetti generali che riguardano la gestione del programma. Tutte le preimpostazioni effettuate nel lavoro con Zero-X vengono memorizzate come configurazione utente all'interno di un file. Questo file (ZERO-X.CFG) viene caricato automaticamente non appena si lancia il programma. La memorizzazione della configurazione viene svolta appositamente oppure, su richiesta, autonomamente non appena si esce dal programma.

Nei programmi moderni per Atari è previsto poter utilizzare diverse directories come "percorso" per il caricamento o la memorizzazione dei programmi: e Zero-X non ci delude in questo senso. Dato che Zero-X non supporta ancora il GEM clipboard del sitsema operativo stesso, l'utente può stabilire un percorso per la creazione di un clipboard temporaneo all'interno del quale viene memorizzato temporaneamente il materiale originale (anche prima della magggior parte delle operazioni sul segnale): questo per consentire di revocare (undo) quello che è stato fatto.

Alcune funzioni possono essere attivate direttamente quando si carica un campione. Così, con ogni caricamento vi potete far visualizzare una finestra di informazioni relative alla struttura del campione e/o attivare peak search. Questa area comprende inoltre la visualizzazione immediata della rappresentazione della forma d'onda dopo il caricamento del campione. La funzione che nella ricerca del loop imposta i punti di demarcazione automaticamente su un passaggio dallo zero della forma d'onda è una preimpostazione sensata.

 

USO PRATICO

La gestione del programma è semplice malgrado le complete possibilità offerte da esso; dopo un breve periodo di familiarizzazione e la lettura del manuale operativo, veramente ben fatto, potete passare direttamente"all'opera".

Coloro che conoscono programmi come "Avalon" della Steinberg o "Sounddesigner" della Digidesign possono addirittura lavorare direttamente.

Nel corso delle prove non abbiamo rilevato alcun tipo di crollo o simili incidenti di percorso: ciò parla a favore di una programmazione ben fatta. Non abbiamo riscontrato alcun conflitto nemmeno con cinque programmi acccessori installati.

Chi lavora con il buon vecchio monitor SM 124 non ha molto spazio per la rappresentazione dell'interfaccia utente; i proprietari di TT o Falcon, con monitor più ampi, sono sicuramente privilegiati nell'uso di programmi come Zero-X.

Tutte le funzioni di elaborazione conducono ai risultati desiderati; l'utente "progredito" può sfruttare le operazioni abbreviate da tastiera e le icone per velocizzare il suo lavoro in modo notevole. La "rabbia di lavorare" viene frenata essenzialmente da due fattori: il primo riguarda la potenza di un processore 68000 (per tutti gli ST), che non è il massimo della vita per affrontare algoritmi impegnativi. Di conseguenza, dovete necessariamente accettare dei tempi di attesa lunghi, con questi tipi di operazioni. Grazie ai loro processori più veloci, i modelli TT e Falcon dovrebbero richiedere dei tempi di calcolo decisamente inferiori; purtroppo, non abbiamo potuto controllarlo, perchè per le prove non ci è stato messo a disposizione un calcolatore simile. Ci sembra comunque plausibile un ipotetico incremento della velocità, dato che altri programmi Atari dispiegano la loro migliore "forma di sprinter" su queste macchine.

Il secondo aspetto importante riguarda la trasmissione da e al campionatore mediante MIDI sample dump standard. La trasmissione dell'interfaccia SCSI per tutti i modelli di campionatori; ciò è plausibile se si considera il dispendio di energie per prevedere una programmazione simile. Di conseguanza, è chiaro che il costruttore si limiti al supporto dei modelli più diffusi. Vale la pena elogiare la possibilità offerta da Zero-X di effettuare la trasmissione SCSI dei campioni all'STe, che non limita dunque agli utenti di Falcon o TT.

Oltre a molti buoni spunti offerti dal programma , possiamo affermare che esisterebbero ulteriori possibilità di ampliamento. Le considerazioni che seguono non devono essere interpretate come critica al programma, ma come indicazioni che potrebbero essere realizzate eventualmente in una delle prossime versioni software. Mi è mancato moltisssimo uno "scrubber". Anche se Zero-X offre una piccola demarcazione che visualizza, sopra la rappresentazione della forma d'onda, l'attuale posizione di riproduzione, non troviamo un vero e proprio audio scrubbing dotato di cursore per avere il controllo acustico diretto del campione. Agli utenti senza patchbay/merger MIDI non dispiacerebbe sicuramente disporre di una tastiera sullo schermo per la riproduzione (e conseguentemente per il controllo uditivo diretto) dei campioni sottoposti al "re-dumping".

Un'altra caratteristica utile potrebbe essere la riproduzione di un campione dall'hard disk, grazie alla quale controllare il campione prima di caricarlo: un'opzione molto utile che potrebbe consentire di risparmiare un bel pò di tempo, soprattutto nel caso di banche dati ampie e tenendo conto del fatto che l'utente dispone di soli otto caratteri per contraddistinguere i files dell'Atari.

Se proseguiamo lungo questo "filone" di pensiero, possiamo immaginare il caricamento diretto di parti di un CD audio da un drive CD-ROM collegato. Al momento, potete risolvere il problema adottando uno dei diffusi programmi shareware di CD player che consentono normalmente la memorizzazione di segmenti audio in un tipico formato Atari. Ovviamente, Zero-X è in grado di leggere files così generati.

Nel modo loop abbiamo rilevato che una modifica del punto iniziale o finale del campione non si ripercuote direttamente a livello acustico: dovete prima fermare la riproduzione e poi farla partire di nuovo per udire la modifica. Per quanto riguarda gli effetti, l'utente desiderebbe probabilmente disporre di una scelta più ampia. Suppongo che soprattutto un filtro parametrico e un compressore siano i primi punti sulla lista dei desiderata dell'utente. Complessivamente, comunque, non abbiamo rilevato alcun difetto particolare con Zero-X: se cercate un sample editor per il vostro Atari, potete scegliere a favore di questo programma senza ombra di dubbio.

 

CONCLUSIONI

Zero-X è un programma fantastico e unico nel campo del'Atari.

Chi ha deciso di continuare ad utilizzare un computer Atari deve assolutamente provare Zero-X. Diverse mailbox e numerosi CD-ROM per Atari accolgono una versione dimostrativa e limitata del programma. Se si considerano le poliedriche possibilità offerte dal programma, il prezzo della versione completa è decisamente conveniente.